2 commenti:

  1. ...a proposito di qualcosa di comune come il mangiare...

    "... cucinare è un atto rivoluzionario perché il cibo si trasforma in maniera definitiva, e il bambino chiede: " cosa mangia la terra ? Mangia l'opposto, ma anche noi lo mangiamo. Come lo mangia ? Mastica piano e inghiotte dolcemente. Ma l'opposto chi è ? E' quello che le sembra rovesciato, tutto quello che muore, che è diverso. L'opposto cosa mangia ? Mangia l'opposto e anche la terra dell'opposto e mangia in fretta, più in fretta della terra, ha paura di essere mangiato. Perché lo mangia ? Per rubargli i vestiti cosa ne fa ? Li mette nel museo. Come lo mangia ? Lo mangia vivo però a volte lo uccide per mangiare la terra dove stà. Come lo uccide ? Strappandogli la lingua e il cervello per non farlo nè parlare nè pensare. E se l'opposto grida ? Lui si strappa le orecchie. Come fa a distinguersi dall'altro? Si fa chiamare Stato e dice di essere sempre stato. e se sbaglia? Per non sbagliare se li mangia tutti, anche tutta la terra e poi si fa chiamare Impero. Divorato l'opposto come vuole vestire questa terra? Questa terra che ancora ci contiene e ci corrode vuol vestire di noia e più di noia di angoscia della noia, e più ancora di angoscia della prossima angoscia senza fine. Ma tu come ti chiami ? Oggi chiamami eroe rapido a morte pronta perché io sono vivo ma non so quanto ancora durerà. Come vivi si fortifica sempre l'incertezza, che cosa vuoi ? L'amore. Noi che amiamo l'amore per tirarlo dentro abbiamo antenne e per imprigionare più dolcezza abbiamo corde. E sei solo ? ho abbastanza compagni ma siamo tutti soli. Cosa fate ? Zappiamo i territori devastati del nostro cadente quotidiano. Cosa portate? Portiamo sulle spalle una montagna, la patria inesistente. E dove andate? si va per ritornare spezzati e sconosciuti ogni mattina sventolando i sogni. Qual'è il vostro destino? diventare feconda umidità".
    Anonimo

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  2. Mi ricordo sotto le torri della rocca,dove il fiume bagna bionde coltivazioni, li vive un vecchio che aveva pochi ulceri di campo abbandonato costui nonostante tutto, piantando rade file di erbacce e li intorno bianchi gigli e verbene e gracile papavero pareggiava con il suo spirito le ricchezze dei re,era il primo a cogliere la rosa a primavera e in autunno la frutta e tornando a casa a tarda notte ricopriva il suo desco di cibi prelibati.
    Virgilio "Le Georgiche" 29a.C.

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